L’indignazione dei Comitati per le affermazioni del Presidente facente funzione della Regione Calabria
di Maria Scorpiniti (da “Il Quotidiano del Sud” 19 maggio 2021)
CARIATI – «So che per Cariati c’è un progetto per la realizzazione di una Casa della Salute, ma molti mi dicono che i cariatesi non la vogliono, allora dobbiamo capire su questoterritorio se è necessario l’ospedale, la Casa della salute o se per alzare i Lea bisogna lavorare sulla sanità di prossimità. Bisogna sedersi a un tavolo in maniera definitiva, seria e leale affinché nessuno faccia la figura barbina di “paladinare” chi magari non vuole essere paladinato». Tante le reazioni, in queste ore, alle parole del presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì, pronunciate ieri mattina a Corigliano-Rossano, dove è giunto in visita al cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide. La dichiarazione, rilasciata al quotidiano online L’Eco dello Ionio,arriva come una doccia fredda ai Comitati che da ben sei mesi occupano l’ex ospedale Vittorio Cosentino, chiedendone la riapertura.
La volontà popolare è fin troppo chiara e non dà scanso ad equivoci: Cariati e il suo comprensorio chiedono l’ospedale. Forse il presidente Spirlì non l’ha recepita, nonostante sia arrivato in visita qualche mese fa alla struttura sanitaria cariatese, prendendol’impegno solenne di farsene ambasciatore presso il commissario Longo. Un impegno ribadito prima agli attivisti delle Lampare e Uniti nella Speranza, i comitati che occupano l’ospedale, e poi a tutti i sindaci del territorio, compreso quello di Cariati Filomena Greco, che aveva incontrato in secondo momento nel teatro comunale. In quell’occasione, infatti, Spirlì aveva affermato: «Ho voluto vedere con i miei occhi la situazione e, se dipendesse da me, la decisione l’avrei già presa. Assicuro tutto l’impegno, anche se la soluzione è nelle mani della politica nazionale che ha deciso di commissariare la sanità. Bisogna riportare sanità e servizi in questo territorio: domani stesso presenterò al commissario Longole vostre richieste e la vostra urgenza di avere una sanità che dia risposte».
Cosa sia successo in questo lasso di tempo da portare l’onorevole Spirlì a nominare ancora la Casa della Salute, che nessuno vuole,in un territorio carente di posti letto e privato da 11 anni di un Pronto Soccorso, non è dato sapere. Di certo qualcosa che,nell’intervista rilasciata all’Eco dello Ionio, lo ha portato anche ad affermare: «Vorrei sapere se a Cariati si vuole veramente attivare l’ospedale, se i servizi erogati in questo momento sono ritenuti consoni dai cariatesi stessi e se quello che sta accadendo dentro l’ex ospedale va bene, se ci sono i responsabili e se sono quotidianamente presenti. Tutto questo me lo devono dire i cariatesi e io divento ambasciatore quando ho la certezza di andare ad “ambasciare” qualcuno che vuole che io lo sia».
Indignati, i Comitati replicano: «Vogliamo sapere dal presidente Spirlì chi dei cariatesi non vuole che si riapra l’ospedale, come stiamo chiedendo da più 10 anni e con maggiore forza negli ultimi sei mesi, e come mai con le sue parole delegittima i responsabiliin servizio. Faccia nomi e cognomi di chi va a chiedere ancora la Casa della Salute e di chi, a suo dire, nell’ex ospedale di Cariati non farebbe il suo lavoro, dato che a noi queste situazioni non risultano. Ricordiamo al Presidente – aggiungono – che i cariatesi non solo vogliono i servizi sanitari che già hanno, ma hanno urgente bisogno di altri servizi, tra i quali i posti letto per acuti e ilpronto soccorso». Quindi di un vero ospedale.