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Il dr. Nicola Cosentino è il nuovo responsabile calabrese della società scientifica nazionale “Cardiologia Preventiva e Riabilitativa”

La Cardiologia riabilitativa italiana (riunita sotto la sigla AICPR) ha di recente rinnovato i suoi organi statutari e la sua organizzazione interna. E’ stato eletto il nuovo Presidente nazionale, il dr. Andrea Bianco di Cagliari, ed il nuovo direttivo nazionale, di cui fa parte la dr.ssa Bruna Miserrafiti di Reggio Calabria. A seguire sono stati designati i nuovi responsabili regionali dell’associazione. Per la Calabria è stato nominato il dr. Nicola Cosentino che opera presso il distretto sanitario-CAPT di Cariati.

Per il dr. Cosentino si tratta di una conferma del suo impegno nei gruppi scientifici cardiologici italiani dato che, ormai da oltre sei anni, ricopre anche la carica di componente del direttivo regionale dell’ANMCO (associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri).

Dopo lunghi mesi nei quali il COVID ha rallentato e talora bloccato la maggior parte delle attività sanitarie, sono da accogliere positivamente le notizie riguardanti la ripresa e la riprogrammazione delle iniziative portate avanti dalle varie società scientifiche nazionali. Ancora le problematiche e le difficoltà legate alla pandemia sono tutt’altro che superate, eppure è sempre più evidente la necessità che siano riattivate tutte le forme assistenziali per la prevenzione e il trattamento delle altre malattie, sia acute che croniche, che sicuramente non hanno smesso di colpire tanti soggetti e di tutte le età.

Il settore della riabilitazione e segnatamente della cardiologia riabilitativa è stato tra i più devastati dall’emergenza pandemica ed è quindi assolutamente necessario ripartire subito e ricostruire un tessuto di prestazioni e interventi la cui preziosità, per la salute e la qualità della vita dei pazienti, è ormai stata scientificamente provata e ampiamente documentata.

Il coinvolgimento in prima linea del dr. Cosentino rappresenta un piccolo ma significativo segnale per un territorio fortemente marginalizzato nella sanità provinciale e regionale ed, inoltre, è anche uno stimolo per i diversi gruppi di cittadini che generosamente lottano da mesi per rivendicare il sacrosanto diritto alla salute da garantire e tutelare anche nelle zone più periferiche della regione.