La maggioranza ribadisce le responsabilità della ditta appaltatrice, ma per la minoranza alla base c’è l’incapacità dell’Esecutivo Greco
di Maria Scorpiniti
CARIATI – Un Consiglio Comunale acceso, quello di giovedì scorso nel centro sociale per la discussione sul problema degli sversamenti fognari richiesta con urgenza dalla minoranza Cariati Unita. Dopo due ore di dibattito molto teso, l’abbandono dell’opposizione e la chiusura anticipata dei lavori per mancanza del numero legale da parte del presidente dell’assise Francesco Cicciù. La sindaca Filomena Greco e l’assessore Sergio Salvati, che non erano ancora intervenuti, hanno poi tenuto una diretta streaming.
In apertura, Cicciù ha chiesto scusa ai cariatesi per i disservizi eha chiarito di non aver invitato, come richiesto dalla minoranza, i rappresentanti della ditta Emid, affidataria della gestione degli impianti fognari e di depurazione, in quanto «il confronto deve avvenire sul piano politico e non tecnico»; inoltre, il dirigente dell’ufficio tecnico Agostino Chiarello «è stato invitato, ma risultain malattia». Lo scontro tra maggioranza e opposizione si è consumato sul terreno delle responsabilità e delle soluzioni per un problema che in questa estate è esploso in tutta la sua gravità con sversamenti, in particolare, sul lungomare e nella zona agricola Villari. «Ci sono stati anche in altri anni – ha affermato l’assessore Antonio Arcuri – il nostro sistema fognario può reggere fino a 15 mila abitanti, poi va in crisi», sostenendo come la gestione dell’impianto, negli ultimi 20 anni, sia costata al Comune più di 10 milioni di euro e che la ditta appaltatrice è stata regolarmente pagata fino a luglio 2020. Arcuri ha detto inoltre che la Giunta ha destinato fondi per l’acquisto di nuove pompe e stanziato un totale di 215 mila euro, con l’intenzione di ricorrere a esperti per la soluzione del problema. «Non istighiamo la gente – ha concluso – e non facciamo la gara a chi pubblica le foto della fogna sui social, suscitando il tifo da ultrà: i panni sporchi si lavano in casa».
Affermazioni che la consigliera d’opposizione Alda Montesanto ha rimandato al mittente. Gli ultrà sono cittadini e operatori turistici esasperati, ha detto, che soffrono da mesi per questa situazione, mentre il sindaco «non dice una parola, non chiede scusa e non risolve i problemi». L’Amministrazione comunale sta chiedendo risposte in tutte le sedi per capire cosa sta succedendo, ha replicato la vicesindaca Ines Scalioti che ha marchiato la ditta Emid come “inesistente”, sottolineando il conseguente ricorso alla Prefettura per far sostituire una pompa non funzionante. Anche per l’assessore Maria Elena Ciccopiedi, l’Amministrazione ha fatto ciò che era nelle sue possibilità, a suo dire «presente tutti i giorni a fianco dei cittadini, ma le responsabilità – ha rimarcato – sono in primis della ditta che non ha ottemperato ai suoi compiti e si è resa irreperibile, poi dell’Ufficio tecnico».
A questo punto, un cittadino, identificato poi dalle forze dell’ordine, in preda all’esasperazione,ha fortemente inveito contro gli Amministratori comunali, suscitando stupore e aumentando la tensione in un clima già teso. Dopo l’allontanamento dell’uomo, Rita Cosenza di Cariati Unita ha additato la reazione del cittadino come “malessere diffuso nella cittadinanza”, invitando sindaca e Giunta a svolgere il loro compito di amministratori «senza sentirsi i padroni di Cariati», chiedendo a gran voce le dimissioni. Prima di abbandonare l’aula, il capogruppo di minoranza Leonardo Trento ha auspicato un intervento strutturale risolutivo, chiedendo come mai la ditta, se è vero che è inadempiente, non sia stata ancora rimossa. Infine, anche lui, ha chiesto le dimissioni dell’Esecutivo Greco: «Cariati sta soffrendo troppo, non è cosa vostra, andate a casa».