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Cufari: “Finalmente il settore ortofrutticolo è preso nella giusta considerazione

Bene l’azione dell’assessore e la spinta all’innovazione delle OP e delle aziende.
La Calabria con la sua capacità di garantire condizioni microclimatiche uniche ha la possibilità di consentire a diverse colture di dare il proprio meglio. Il settore ortofrutticolo, soprattutto nell’ultimo quinquennio, ha dimostrato che questa unicità è una grande ricchezza che incentiva e favorisce la produttività dei frutteti, soprattutto, quando incrociata con ricerca e professionalità.

L’approccio dell’assessore regionale Gallo dimostra l’importanza della multidisciplinarietà nelle aziende agricole, poiché solo incrociando diverse professionalità oggi è possibile arrivare a risultati innovativi e significativi sia a livello economico che di compatibilità con il clima e la biodiversità tipica dei nostri territori. Gli agronomi ormai da alcuni anni sono dei veri e propri innovation broker in grado di fornire supporto alle aziende, sia con le competenze dirette, sia favorendo la connessione con gli innovatori presenti nel territorio e nelle università, che non fanno mai mancare gli spunti innovativi e di ricerca da applicare in campo.

“L’intero comparto agricolo calabrese già da alcuni anni sta affrontando con strategie innovative il cambiamento climatico, sia per tutelare le colture tipiche, sia portando nuove e più produttive tipologie di prodotto – evidenzia, Francesco Cufari, presidente della Federazione dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Calabria – in modo compatibile con i territori e con le problematiche ambientali (scarsità d’acqua, specie aliene, difficoltà morfologiche dei terreni, micro-clima). Ben venga dunque un tavolo istituzionale sul settore ortofrutticolo, che trasformi gli auspici dell’assessore Gallo in azioni concrete sul territorio; azioni di innovazione varietale e metodologica, supporto alle aziende con consulenze che consentano metodi innovativi di collaborazione con startup e università; ampliamento dei campi di ricerca, incrociando la robotica, la meccatronica e la ricerca ambientale, sempre più connesse tra loro per trovare soluzioni autonome, basate su intelligenza artificiale e biocompatibilità. Poiché oggi più che mai l’agricoltura tutta è un campo multidisciplinare, che ha bisogno di contaminazione e capacità di relazione tra le punte più estreme della ricerca e la tradizionale vocazione dei territori e delle aziende, per guardare al futuro garantendo il diritto al cibo buono e sano, e al contempo, la mitigazione del rischio climatico e la tutela del territorio.”