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L’INTERVISTA – PIETRAPAOLA: LE RAGIONI DEL SINDACO PIETRO NIGRO

Dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale 

di Maria Scorpiniti (da “Il Quotidiano del Sud” 24 luglio 2020)

PIETRAPAOLA – Il rammarico di Pietro Nigro, ormai ex sindaco di Pietrapaola, è quello di non poter realizzare le opere per le quali ha ottenuto i finanziamenti, ma anche quello di non aver portato a termine la consiliatura nonostante abbia lavorato “con onestà e trasparenza”. Il Consiglio comunale di Pietrapaola, infatti, nei giorni scorsi è stato sciolto dal Prefetto a seguito delledimissioni di due consiglieri di maggioranza e tre di minoranza che si sono aggiunte a quelle rassegnate più di un mese fa da un altro componente della maggioranza, Giuseppe Arcangelo. L’assise, in quel lasso di tempo, non era riuscita ad approvare la surroga di Arcangelo, un atto che, secondo l’ex primo cittadino, avrebbe consentito all’amministrazione comunale di andare avanti. Lo scacco matto dei consiglieri ha messo la parola fine con due anni di anticipo a un’esperienza amministrativa nata nel 2017 con molte aspettative, all’insegna di un possibile rinnovamento rispetto alla “vecchia” politica.

Ecco, dunque, le ragioni di Pietro Nigro. 

Cosa non è piaciuto della sua amministrazione?

«Di certo, siamo riusciti a scardinare un sistema che andava avanti da anni e questo non è piaciuto a qualcuno, come penso abbiano “dato alla testa” i diversi finanziamenti ottenuti. Per quello che mi riguarda, in questi tre anni ho lavorato molto, senza cedere a compromessi, mantenendo fede agli impegni presi con i miei tanti elettori, che non finirò mai di ringraziare». 

Cos’è stato realizzato nei tre anni?

«Abbiamo lavorato per il rilancio culturale, per garantire i servizi e, nello stesso tempo, perrealizzare nuove opere pubbliche. Alcuni esempi: avvio degli scavi archeologici in località Cerasello, sistemazione del ponte Varco pericolante, Giornate Fai, ripristino della gara estiva dei fuochi pirotecnici. Abbiamo saldato mutui per 750 mila euro, contratti dalla precedente Giunta,ultimato i lavori di efficientamento energetico nel centro storico e avviato quelli della marina. Infine, sono stati avviati i lavori di adeguamento sismico delle scuole».

Quali opere, invece, c’erano in cantiere?

«Abbiamo avuto finanziamenti per il cimitero, per prevenire il rischio idrogeologico, per la stradada Pietrapaola a Cerasello, fino alla Rupe S. Salvatore, e per il recupero ambientale della discarica Villari». 

Il consigliere Parrotta, uno dei dimissionari peraltro fuoriuscito dalla maggioranza, cui lei ha revocato l’incarico di vicesindaco, sostiene che c’erano problemi nella sua compagine già dopo la vittoria elettorale

«In base agli impegni presi con gli elettori, appena insediati abbiamo proceduto alla riorganizzazione della macchina comunale. Fino a quel momento l’Ufficio tecnico, ad esempio, aveva in mano anche l’Ufficio Tributi e il servizio di riscossione era affidato alla Soget; internalizzando il servizio, abbiamo ottenuto un notevole risparmio. Eravamo tutti d’accordo, maParrotta ha votato contro, facendo venire meno la fiducia nei suoi confronti».  

La situazione è precipitata nell’ultimo mese. Perché non siete riusciti a deliberare la surrogadel consigliere Arcangelo?

«Sono stati convocati ben quattro consigli, ma le riunioni non si sono tenute per l’assenza deiconsiglieri. Il 15 giugno scorso siamo andati in seconda convocazione, tuttavia, con 5 favorevoli e 5 contrari, non si è potuto procedere alla surroga  nonostante non sussistessero motivi di ineleggibilità del subentrante. Abbiamo informato il Prefetto che, in risposta, ha precisato che in assenza di cause di incompatibilità i consiglieri non possono esprimere voto contrario. I successivi consigli sono andati deserti, poi le dimissioni dei consiglieri».

Qual è lo scenario in vista delle prossime amministrative?

«Non ho alcuna intenzione di ricandidarmi. L’augurio che faccio a Pietrapaola è che si formi una lista di giovani che diano una svolta al paese. In fondo era questo il mio progetto politico: “rompere” con il passato e passare, dopo cinque anni di buona amministrazione, il testimone alle nuove generazioni».