I rischi prospettati nei mesi scorsi diventano realtà.
Prelievi da trasportare a Rossano, ma scarseggiano gli autisti. Si paventa una sommossa popolare
di Maria Scorpiniti
CARIATI – C’è aria di sommossa popolare a Cariati, dove in questi ultimi giorni si sta facendo sempre più concreto il rischio della totale chiusura del Laboratorio Analisi dell’ex ospedale“Vittorio Cosentino”. Uno dei pochi servizi rimasti, indispensabile in un territorio “di frontiera”come è il Basso Ionio cosentino, già deprivato dell’ospedale pubblico e dei servizi sanitari essenziali. Il motivo: serve un tecnico di laboratorio; l’unico rimasto da mesi non può garantire più il servizio h24 e il medico è a scavalco con Rossano. Nell’ultimo periodo, a causa dell’assenza di questo unico tecnico, il laboratorio per alcuni giorni è rimasto chiuso.
A nulla, finora, sono valse le reiterate richieste dei responsabili locali ai vertici dell’Asp di Cosenza. Stamattina sarà inviata l’ennesima istanza da parte del direttore sanitario, dottor Michele Caligiuri,e della dottoressa Maria Lucia Petrelli, responsabile del Laboratorio analisi dello Spoke di Rossano, con la proposta dell’unica soluzione ragionevole: inviare a Cariati il tecnico che manca (se esiste una graduatoria), insieme ad un medico a tempo pieno. Ciò al fine di garantire la sopravvivenza non solo del laboratorio, ma di tutti i servizi ad esso collegati. La sua chiusura segnerebbe, infatti, in maniera inesorabile la fine del reparto Dialisi, della RSA medicalizzata con 20 posti letto, del servizio di Cardiologia e del Punto di Primo Intervento, allocati tutti nell’ex ospedale. E invece si tratta di servizi e prestazioni che dal 2010, anno di chiusura dell’importante presidio sanitario, vanno avanti tra mille difficoltà, carenza di personale e attrezzature, e costituiscono uno spiraglio nel buio sanitario per un intero comprensorio.
Nella sua “normale” attività, attualmente il Laboratorio Analisi di Cariati registra una media di 60 prelievi al giorno con la sola apertura al mattino. Per il resto della giornata, in caso di urgenze, si ricorre agli autisti (anche loro in numero insufficiente) che trasportano i prelievi a Rossano, con costi esorbitanti per l’Azienda Sanitaria.
Ma al danno si aggiunge la beffa. Mentre si taglia quel poco che rimane, l’Azienda investe sui nuovi impianti di condizionamento di aria calda e fredda, ormai quasi ultimati. A chi serviranno se quel che resta sarà eliminato?
La chiusura dei pochi servizi dell’ex ospedale è un rischio che Cariati e il comprensorio non vuolecorrere. Gli ospedali Spoke più vicini di Rossano e Corigliano, raggiungibili solo attraverso la strada della morte, la SS106, sono infatti già intasati e per una popolazione sempre più anziana anche un semplice prelievo può diventare un dramma.
Ora, a quanto pare, i cittadini non hanno più intenzione di restare a guardare e intendonorivendicare con forza il diritto alla salute sancito dalla Costituzione e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza al pari delle altre regioni italiane. Alcuni gruppi e movimenti si stanno mobilitando per organizzare una grande manifestazione popolare con il coinvolgimento delle scuole, in cui verrà chiesto di salvare non solo il Laboratorio analisi, ma di vedere finalmente reinserito l’ospedale “Vittorio Cosentino” nella rete ospedaliera regionale.