di Assunta Scorpiniti
Felicissima e onorata di aver condiviso con turisti provenienti dalla regione tedesca del Baden Württemberg, due temi di ricerca che mi hanno appassionata, fondanti della nostra storia sociale: l’identità mediterranea e la migrazione calabrese in Germania. L’occasione è stata la visita alle mie mostre “Famiglie e barche della comunità marinara di Cariati” e “Storie e immagini della Calabria altrove: tre generazioni di emigrati nel cuore dell’Europa”, in esposizione permanente presso il salone funzionale del porto (grazie al sindaco f.f. Francesco Cicciù per gli ulteriori spazi). La comitiva di cittadini tedeschi vi ha fatto tappa durante un tour in Calabria, fortemente voluto e promosso dal Presidente del Centro Italiano Fellbach, Franco Santoro, che li ha accompagnati, e ben organizzato con la collaborazione dell’agenzia TravelBuy di Rossella Seccia.
La visita all’esposizione, strutturata in forma di documentario visivo, ha offerto anche l’opportunità di un incontro il presidente della locale sezione di Lega Navale Italiana Giovanni Cufari e alcuni soci. I graditi ospiti hanno prestato molta attenzione al racconto, tradotto con competenza dalla giovane interprete Joana Marino, che ha consentito loro di aggiungere nuovi elementi all’itinerario di conoscenza della terra calabrese.
Mi ha fatto molto piacere vederli affascinati dalla storia marinara, i cui caratteri sono comuni alle culture di tutti i paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo; ma ancor più, vederli condividere la mia emozione, quando descrivevo il percorso che dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento ha portato tanti nostri concittadini nel loro paese, la Germania, permettendo ai nostri popoli di incontrarsi.
Una Germania che allora era ancora devastata dalla guerra, ma ha potuto rinascere con l’apporto dei nostri lavoratori, partiti a migliaia (e ancora ne partono) da Cariati da tutta questa zona ionica, e apprezzati nel paese ospitante per dignità e laboriosità. I visitatori tedeschi si sono mostrati coinvolti in questa storia, di cui restano parte determinante. Le positive relazioni costruite nel tempo, il contributo al progresso dei due paesi, sono, infatti, elementi basilari della casa comune europea e la prova che, prima ancora delle istituzioni, a costruire l’Europa dei popoli sono stati gli emigrati e i cittadini dei paesi d’accoglienza. I cammini, per mare e per terra, portano al progresso individuale e collettivo; dobbiamo ricordarlo sempre. Invito per questo a cercare, ascoltare, dare racconto a Cariati, alla sua gente e alla sua storia. Perché ora più che mai, è necessario ri-costruire le coscienze. A.S.