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Cariati, si aprono falle anche per il servizio di Radiologia

Nel 2019 previste riduzioni e medico in pensione

(Il Quotidiano del Sud del 30 Settembre 2018) Di Maria Scorpiniti

Eccoci, ancora una volta, a puntare i fari sulla drammatica situazione sanitaria di Cariati e sullo stato in cui versano i pochi servizi dell’ex ospedale “Vittorio Cosentino”. Dopo esserci occupati delle gravi carenze di personale del laboratorio analisi, del Punto di Primo Intervento e della Rsa medicalizzata, dei tempi biblici per le visite specialistiche, la nostra inchiesta si allarga alla Radiologia, finora indenne da criticità.

Il reparto funziona, infatti, in maniera efficiente dal 1978, anno di apertura dell’ospedale civile, e negli ultimi tempi grazie alla dedizione e alla professionalità del personale, ridotto a tre tecnici (dovrebbero essere quattro) e ad un medico radiologo, il dottor Giuseppe Ferrari, che dal 2019 sarà collocato in quiescenza insieme ad uno dei tre tecnici operanti in reparto. Intanto è caduta un’altra tegola sul capo dei numerosi utenti: la sospensione dal primo gennaio 2019 delle prenotazioni e delle prestazioni radiologiche di routine (Rx ed ecografia tradizionali, mammografie, esami con contrasto grafico), secondo quanto disposto dal dottor Stefano Giusti, coordinatore delle Radiologie della costa Jonica; e ciò in concomitanza al pensionamento di Ferrari. In caso di urgenza, si potrà ricorrere al Teleconsulto. La decisione dell’Asp penalizza non solo gli utenti locali, ma anche quelli dei paesi limitrofi che, per i servizi sanitari, hanno sempre fatto capo a Cariati. La domanda che ricorre è: verrà mai rimpiazzato il medico in pensione o siamo al preludio della chiusura annunciata dei pochi servizi rimasti? C’è da dire anche che la sospensione degli esami di Radiologia penalizzerà gli altri reparti e aumenterà il carico di lavoro di Rossano e Corigliano, già al collasso per flusso di pazienti che, tra l’altro, devono affrontare il tragitto sulla pericolosissima SS106. Abbiamo appreso che di tale grave situazione è stato informato il direttore del Distretto Jonio Sud, Anto- nello Graziano, del quale si attendono determinazioni. A far desistere i vertici dell’Asp da un’eventuale iniziativa di soppressione del servizio basterebbero i numeri delle prestazioni erogate. Nel solo anno 2017, la Radiologia di Cariati ha effettuato 15 mila esami di diagnostica per immagini e 1.200 ecografie generali, nonostante le attrezzature in dotazione abbiano circa vent’anni. In pratica, sono 50-60 esami al giorno, che nel periodo estivo lievitano con le presenze dei turisti. Intanto, si registrano diverse prese di posizione con il medesimo intento: riprendere la battaglia per la riapertura dell’ospedale pubblico e il ripristino dei reparti chiusi (Medicina, Chirurgia, Ostetricia e Ginecologia) e del Pronto Soccorso, come hanno fatto e ottenuto Praia a Mare e Trebisacce. Sulla drammatica situazione sanitaria, il gruppo di minoranza Cariati Unita ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale; il movimento Le Lampare, invece, insieme alla ripresa della lotta, ha proposto un progetto di volontariato sanitario per sopperire all’emergenza. Infine, l’ex presidente del Consiglio co- munale Francesco Cosentino ha affermato, in una nota, che il diritto alla salute a Cariati si potrà realizzare solo con il reinserimento del presidio nella rete ospedaliera pubblica regionale. L’ex presidente è fiducioso nella riapertura dell’ospedale, memore di un incontro con il Commissario regionale alla sanità Massimo Scura cui partecipò nell’estate 2017 in qualità di amministratore comunale; in quell’occasione, Scura dichiarò che reinserire il presidio di Cariati nella rete ospedaliera “migliorandone le condizioni tecnologiche e strutturali” sarebbe costato alla Regione la metà dei 9 milioni di euro già previsti per la Casa della Salute.

Nel sollecitare la politica locale e regionale, e la sindaca Filomena Greco ad attivarsi, Cosentino ricorda che solo la riapertura dell’ospedale pubblico potrà dare slancio alla crescita economica, turistica, sociale ed occupazionale della cittadina. «Chi oggi nega tutto ciò, si mette di traverso o illude la gente con promesse non realizzabili – conclude – non ama Cariati».