Nella cittadina si registra il fallimento dei partiti tradizionali, rei di “non ascoltare”.
I grillini, a livello locale, hanno incassato il 44,15% alla Camera, il 40,08% al senato.
(“Il Quotidiano del Sud” del 6 marzo 2018) di Maria Scorpiniti
CARIATI – Il 4 marzo scorso la maggioranza degli elettori di Cariati si è allineata, questa volta, con il resto del Meridione d’Italia e ha sancito anche a livello locale il fallimento dei partiti tradizionali (Partito Democratico e Forza Italia), ai quali attribuiscono il depauperamento dei servizi essenziali e la mancanza di ascolto delle istanze del territorio. I grandi problemi irrisolti (questione sanitaria in primis, mancanza di viabilità adeguata, soppressione treni a lunga percorrenza e ferrovia non elettrificata, pericolo ampliamento discarica Scala Coeli, disoccupazione dilagante e ripresa dell’emigrazione verso la Germania), ma anche il non riconoscersi in candidati di altri territori, hanno fatto il resto.
Non è bastato, sabato scorso, l’incontro con gli stessi candidati Pd a Camera e Senato (Enza Bruno Bossio, Ferdinando Aiello, Antonio Scalzo), accompagnati dall’onorevole Nicola Adamo e dal segretario provinciale Guglielmelli nella sede del Circolo cittadino, a far lievitare i consensi. Nel corso dell’incontro, essi hanno parlato dell’intenzione di dare continuità ai progetti avviati a livello nazionale e regionale (3° megalotto SS106, riapertura pronto soccorso ospedale Trebisacce, appalto ospedale Sibaritide), ma nessun impegno hanno preso sulla riapertura dell’ospedale pubblico di Cariati, né sull’avvio dei lavori di riconversione in Casa della Salute, finanziati dalla Regione Calabria con 9 milioni di euro, e sugli altri temi irrisolti. Addirittura Adamo aveva articolato il suo discorso sulla vicenda del Circolo locale, al quale il Partito nelle passate Amministrative aveva tolto il simbolo e successivamente annullato le Primarie, e sul fatto che anche l’Amministrazione comunale uscente vanta un’appartenenza al Pd, lanciando un appello all’unità.
Il Pd, sonoramente bocciato dall’elettorato cariatese, ora dovrebbe aprire una nuova fase di riflessione in vista delle imminenti elezioni Amministrative e poi delle
Regionali. Su 3.294 voti validi, ne ha incassati 572 (16,14%) contro i 1.421 del Movimento 5 Stelle (40,08%), che si rivela il primo partito cittadino, i 612 di Forza Italia (17,26%), i 130 della Lega Nord (3,67 %), gli 83 di Fratelli d’Italia (2,34%), i 51 di LeU (1,44%) e i 47 Potere al Popolo (1,33%).
Situazione analoga al Senato, dove su 3045 voti validi ritroviamo il M5S primo partito con 1.426 voti (44,15%), seguito da Forza Italia (578), Pd (492), Lega Nord (136), Fratelli d’Italia (66),LeU (59), Potere al Popolo (40).
Su 6.194 aventi diritto alla Camera, si sono recati alle urne 3.545 elettori; al Senato, su 5.597 in 3.230.