Vengono dalla Nigeria, ne arriveranno in tutto 36 in piccoli nuclei familiari. Il progetto presentato alla cittadinanza da Agorà
di Maria Scorpiniti
CARIATI – La Cariati solidale si è messa in moto per accogliere i primi cinque dei 36 migranti previsti nel progetto di seconda accoglienza Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) cui il Comune ha aderito. Sono giunti in città dalla Nigeria già da alcuni giorni, gli altri arriveranno gradualmente nelle prossime settimane. Dislocati in appartamenti privati e in zone centrali per consentirne l’interazione con la comunità ospitante, i migranti di Cariati presentano un particolare target: sono piccoli nuclei familiari con bambini. Questo richiede un piano educativo mirato e un lavoro di rete con scuole, associazioni e aziende del territorio. Il progetto, denominato “Un’accogliente Cariati”, promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione la cooperativa sociale Agorà Kroton di Crotone (Ente attuatore), è stato illustrato ai cittadini lunedì scorso nel centro sociale, alla presenza degli stessi ospiti, dei rappresentanti del locale Istituto Comprensivo diretto da Maria Brunetti e delle associazioni partner.
Dopo i saluti del sindaco Filomena Greco, il presidente di Agorà, Gregorio Mungari Cotruzzolà, ha spiegato come il canale Sprar del Ministero dell’Interno sia il modo istituzionale per un’accoglienza regolata; dà la possibilità ai Comuni di ospitare numeri limitati di persone, secondo i parametri stabiliti a livello nazionale dall’Anci. “Lo Sprar è un punto di passaggio e non di arrivo – ha affermato tra l’altro il presidente di Agorà – miriamo alla conquista dell’autonomia degli ospiti e lavoriamo sugli aspetti educativi e sanitari, ma pure sull’orientamento al lavoro; queste persone vengono messe nelle condizioni di proseguire da soli il loro percorso di vita”. All’interno del progetto, infatti, si sviluppano percorsi di cittadinanza attiva e momenti di incontro e interazione con la comunità ospitante; sono previsti corsi di istruzione per adulti per l’apprendimento della lingua italiana, basilare nel processo di integrazione, tirocini formativi e borse-lavoro presso le aziende artigianali che hanno dato la loro disponibilità.
Nel corso dell’incontro, è stata presentata la squadra di lavoro di Agorà che si affianca ad alcune operatrici di Cariati con competenze specifiche: Emanuela Graziani responsabile del progetto, interprete e mediatrice culturale; Marianna Formaro, antropologa; Francesca Benevento, psicologa; Lucia Montesanto, assistente sociale; Giovanna Scarnato, operatrice; Cataldo Greco, manutentore; Rocco Agazio e Marinella Rose, assistenti legali. L’équipe è già al lavoro per allestire nel centro sociale i laboratori e una ludoteca: inoltre, si sta pensando di organizzare, per Natale, la “Festa dei Popoli”.
Sono intervenuti Pino De Lucia, primo presidente e fondatore di Agorà, i consiglieri comunali Giampasquale Trento, che ha suggerito una corretta informazione alla cittadinanza, e Assunta Scorpiniti, che ha sottolineato gli aspetti umani dell’immigrazione e come lo Sprar dia la giusta organizzazione a un fenomeno divenuto globale e non transitorio del mondo contemporaneo.