I due giovani risultati positivi al coronavirus sono ricoverati nel reparto Covid di Rossano, mentre 17 sono rimasti in un hotel nel centro ionico
di Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 28 luglio 2021)
CARIATI – Sono stati trasferiti nella serata di ieri presso varie strutture, dove resteranno in quarantena obbligatoria, i migranti di nazionalità irachena, afgana e iraniana, avvistati domenica scorsa a bordo di un veliero a qualche centinaia di metri dalla costa di Calopezzati. Accompagnati dalla Guardia Costiera, erano sbarcati a Cariati, accolti all’interno del Mercato Ittico, una grossa struttura mai entrata in funzione e messa a disposizione dal Comune. Due di loro, tutti giovani (di cui nove minori), sono risultati positivi al coronavirus e si trovano ricoverati presso il reparto Covid dell’ospedale di Rossano. Gli altri hanno trovato accoglienza in varie strutture calabresi: 17 persone in un hotel di Cariati, i minori in un Centro di San Lucido, altri presso l’Hub Regionale di Isola Capo Rizzuto, altri ancora nell’area di Rossano in un centro di accoglienza della chiesa locale e, infine, a Serra d’Aiello.
È stata la Prefettura di Cosenza, in collaborazione con il Commissariato di Corigliano Rossano, le altre forze dell’ordine e il Comune di Cariati, a trovare la soluzione più adeguata ad accogliere questi giovani in fuga dai loro Paesi.
Tuttavia, la permanenza di quasi tre giorni nel Mercato Ittico in attesa del risultato dei tamponi ha provocato in alcuni, già provati dalla lunga traversata e dal caldo eccezionale di questi giorni, qualche reazione. Come quella di lunedì sera, quando in cinque hanno tentato la fuga scavalcando le finestre del mercato ittico, subito rintracciati dai Carabinieri della locale Stazione, in concorso con gli agenti della Polizia Municipale e della Polizia di Stato, che li hanno riportati nella struttura adibita all’accoglienza. Nessuna traccia, invece, degli scafisti, probabilmente quattro, che si sono dati alla fuga nella stessa mattinata di domenica a bordo di un gommone, ritrovato sulla spiaggia di Calopezzati, dopo aver abbandonato al suo destino il veliero con il carico umano composto da 76 ragazzi pieni di speranza in una vita migliore.
Anche questa volta, come già accaduto in occasione di uno sbarco analogo avvenuto il 6 giugno scorso al porto di Cariati, c’è stata la corsa alla solidarietà da parte dicittadini, volontari e amministratori comunali. Alcuni migranti, pure allora, erano risultati positivi al Covid 19, mentre gli scafisti vennero rintracciati e arrestati dai Carabinieri proprio nel momento in cui cercavano dilasciare la Calabria. La costa ionica cariatese non è nuova agli sbarchi: nel 2011, come si ricorderà,approdarono in zona San Leo 29 clandestini e, nel 2013, 75 nordafricani.