La nostra regione ed il nostro territorio, basso ionio cosentino, alto crotonese proprio non trovano pace. Il susseguirsi di continue emergenze gettano gli abitanti nella disperazione, nello sconforto e nella paura. Paura di ammalarsi di COVID-19 o di altre patologie e non avere ospedali a sufficienza, strutture sanitarie e quindi cure adeguate. Paura di essere letteralmente sommersi dall’acqua e dal fango durante la notte nelle proprie case mentre si dorme e si pensa di essere al sicuro, o durante il giorno mentre ci si reca a lavoro percorrendo strade pericolose e mal ridotte che diventato strade della morte come la SS106. Sconforto per non essere ascoltati e vedere puntualmente negati quelli che sono diritti. Delusione per la cattiva gestione di tanti servizi. La nostra regione sta passando da un’emergenza all’altra con una velocità ed un impatto sulla qualità della nostra vita e dell’ambiente che ci preoccupa molto, emergenza rifiuti, emergenza sanitaria, emergenza climatica, emergenza lavoro e così via, in un elenco che sta diventando sempre più lungo, dove la parola emergenza sembra non lasciare il posto a niente altro. L’emergenza rifiuti cronica e periodica della quali ci siamo occupati e ci occupiamo ancora, sembra il frutto di un rifiuto nell’accettazione dei tempi che cambiano, una logica sbagliata da età della pietra, vecchia, che vede le discariche come il punto di partenza nel trattamento dei rifiuti, impedendo così all’economia circolare di decollare pienamente e proiettare cosi la nostra regione, una tra le più belle d’Italia verso una nuova era, moderna green e sostenibile. Questa nuova era di modernità e cambiamento deve mettere al centro la cura e l’assistenza delle persone, la mancanza di strutture ospedaliere e quindi di posti letto nella nostra regione e nel nostro territorio è drammatica, questo porta i calabresi a recarsi altrove, fuori regione, aumentando così vertiginosamente la spesa sanitaria. Quello che doveva essere uno strumento per risolvere il problema sanitario si è rivelato un fallimento, il commissariamento della sanità in Calabria non ha prodotto alcun frutto né in termini di riduzione del debito, né di risoluzione dei tanti problemi sanitari. Ma la modernità passa necessariamente da un impegno concreto nel contrasto alla crisi climatica, nella riduzione delle emissioni di Co2. Chiediamo alle forze di governo, alla regione ed alle istituzioni tutte, un impegno concreto ed uno sforzo maggiore, nella tutela dei nostri territori fragili e vulnerabili, nella tutela della salute dei tanti calabresi che dignitosamente continuano a resistere, in una terra in balia di onde troppo alte e senza capitani coraggiosi capaci di raggiungere un porto sicuro. Ci uniamo alle donne ed agli uomini di questo territorio e della Calabria tutta che in questo momento chiedono una sanità giusta ed adeguata ai bisogni di tutti. Infine vogliamo augurare ai tanti calabresi che soffrono a causa di questa pandemia una pronta guarigione, alle loro famiglie un abbraccio di cuore, a tutti speranza e coraggio, viviamo in una terra di incanto e bellezza, dove tutto può e deve cambiare.
Scala Coeli 23 novembre 2020
Il Circolo Legamebiente Nicà di Scala Coeli