Notevole la sensibilità mostrata dagli studenti dell’IPSSEOA di Cariati durante la visita guidata al museo Ferramonti di Tarsia che ha avuto lo scopo di celebrare la Giornata della Memoria 2020. Promossa dai professori Rosario Frandina, Francesco Cretella e Daniela Mancini, la visita é stata preceduta da un percorso fatto di tanti momenti formativi, quali: visione di film e documentari, lezioni e dibattiti che hanno avuto luogo grazie anche al prezioso contributo delle professoresse Rosina Franco, Marisa Linardi e Assunta Scaramozza. La storia della Shoah ha un capitolo del tutto particolare in Calabria: in questa regione, il governo fascista decise di concentrare ed isolare gli Ebrei di passaggio da tutta l’Europa. La realtà di Ferramonti costituisce certamente un campo di concentramento fascista, ma il comportamento etico della popolazione cristiana dei paesi circostanti e soprattutto dei responsabili del campo ne fanno una realtà umanizzata del tutto eccezionale. Dal racconto di Angelo, guida e figlio di un milite del campo, emergono alcune figure valoriali molto significative, innanzitutto quella di padre Callisto Lopinot, ma anche del direttore del campo, il commissario Paolo Salvatore e del maresciallo Gaetano Ferrari. Il percorso all’interno del Museo ha avuto inizio visitando la sala del plastico, costruzione in legno che mostra la grandezza in scala del campo e dei suoi 16 ettari di estensione; è proseguito nelle due sale che accolgono una mostra documentaria permanente e nelle due sale per esposizioni temporanee. Qui l’alunna Ida Martino è stata scelta per leggere un brano molto emozionante tratto dal libro “L’ecumenismo vissuto” di Salvatore Belsito, incentrato sulla figura del padre cappuccino Lopinot. Successivamente, gli alunni dell’ IPSSEOA hanno avuto modo di assistere all’esibizione degli studenti del liceo musicale”Lucrezia della Valle” di Cosenza, che per l’occasione, hanno tenuto un bellissimo concerto con musiche scelte sul tema della Shoah. Al Ferramonti, il programma di sabato 25 gennaio ha previsto, inoltre, l’apertura al pubblico dell’esposizione delle opere del Maestro Michel Fingesten, donate da Riccardo Ehrman, il giornalista che per prima diede la notizia della caduta del muro di Berlino, anch’egli internato a Ferramonti. Foto, dipinti, ex-libris, sono stati sapientemente descritti con dovizie di particolari dalla professoressa Simona Celiberti, coordinatrice degli eventi al Museo. Trattasi di un’arricchente esperienza quella vissuta dagli studenti dell’alberghiero di Cariati e che non poteva terminare in modo migliore, poichè la dirigente scolastica Sara Giulia Aiello ha fatto pervenire ai docenti accompagnatori in visita a Tarsia un significativo messaggio:” Non dimenticare gli orrori del passato e conoscerli, è fondamentale per guidare le scelte ragionate del futuro dei nostri giovani”. E le parole della dirigente collimano perfettamente con quelle dall’altissimo compito educativo esplicitate nella legge istitutiva del Giorno della Memoria, “in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado … in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e in Europa, e affinché quegli eventi non possano mai più accadere”.
prof.ssa Daniela Mancini