Pasquale Tridico dice di lavorare anche per frenare la fuga di cervelli.
Il presidente nazionale dell’INPS tornato per Pasqua a Scala Coeli è stato accolto con tutti gli onori. E ribadisce l’impegno a far ritornare la sede di Rossano agenzia sub provinciale
di Maria Scorpiniti (Il Quotidiano del Sud – 23 aprile 2019)
SCALA COELI – “Lo sapete che il mio cuore è qui, porto un affetto grande per questo paese e ci torno con piacere, spero che un giorno mio figlio possa avere i miei stessi sentimenti”. Al ritorno nel suo paese natale, il neo-presidente nazionale Inps, Pasquale Tridico, mostra il volto umano e sincero che lo contraddistingue e che non sempre emerge su quello del preparato economista cui ci hanno abituati i media.
Emozionatissimo, si è concesso ai tantissimi amici che, insieme alla mamma, ai fratelli e ai parenti, gli hanno dimostrato grande affetto e tutto l’orgoglio per averlo con loro. Ma è stata l’intera comunità di Scala Coeli, sabato scorso, ad accoglierlo con gli onori che si tributano a un figlio illustre, partito qualche anno fa dal piccolo paese dell’entroterra collinare della Sila Greca, e con impegno, lo studio incessante e una buona dose di sacrifici, ha acquisito competenze tali da consentirgli di raggiungere traguardi considerevoli: già docente di Economia Politica all’Università Roma Tre, ora alla guida il più importante Istituto pubblico italiano di previdenza sociale.
In lui il Governo centrale ripone la massima fiducia; è, infatti, l’ispiratore del Reddito di Cittadinanza, della Pensione di Cittadinanza e della cosiddetta “Quota 100”.
L’arrivo di Tridico presso la delegazione comunale, è stato salutato dall’Inno di Mameli suonato dalla locale banda musicale e da una pioggia di confetti versata sul suo capo da signore anziane che lo hanno visto bambino giocare per le strade del piccolo paese. E lui non si è sottratto agli abbracci, fermandosi a parlare con tutti. Nel momento ufficiale, i saluti del sindaco di Scala Coeli Giovanni Matalone e dei consiglieri, tra cui il cugino Salvatore Tridico, del presidente del circolo Legambiente Nicà, Nicola Abruzzese, nonché dei primi cittadini Nigro di Pietrapaola, Santoro di Terravecchia, Chiarello di Campana, Russo di Crosia, Baldino di Paludi, Cornicelli di Mandatoriccio e di Arcuri, assessore di Cariati;
è intervenuto anche Francesco Madeo, funzionario e rappresentante sindacale, che ha chiesto al Presidente Inps il ritorno alla centralità territoriale per la sede della città del Codex, declassata nelle sue funzioni. La rassicurazione di Tridico è stata chiara: “La pratica è già sulla mia scrivania”, ha detto, ribadendo la sua idea di territorialità e sottolineando l’intenzione di non autorizzare la chiusura di nessuna agenzia Inps. E laddove non c’è, ha assicurato, saranno creati Punti Web presso i Comuni, collegati con l’Istituto.
A margine dell’evento istituzionale, il Presidente Tridico ha risposto alle nostre domande.
Prof. Tridico, qual è la sua emozione in questa giornata?
«Questo affetto per me è molto importante. Torno volentieri a Scala Coeli, come tanti che stanno fuori, a Natale, in estate, a Pasqua… è normale abbracciare la mia gente. Oggi lo faccio in modo diverso, perché mi hanno tributato una grande stima».
Cosa porta nel suo cuore della sua infanzia?
«Porto tutto, il legame con la mia terra è fortissimo. Spero che un giorno mio figlio abbia le stesse mie emozioni e possa ritornare a Roma a malincuore. È il mio augurio più bello. Se così fosse, vorrebbe dire che ha acquisito i valori che fanno di questa terra qualcosa di speciale».
Come ha trovato Scala Coeli e come la vorrebbe?
«Vorrei che fosse molto più popolosa di quello che è adesso; ricordo come l’ho lasciata nel ’95 per andare all’Università. Ci sono problemi legati all’emigrazione di ritorno e mi auguro che si mettano in moto politiche nazionali in tal senso; allo stesso tempo è necessario, e questo è il mio ruolo, dare sostegno al reddito e un sostegno intergenerazionale forte. La presenza dell’Istituto è importante; mi auguro che i problemi economici e sociali si possano risolvere. Poi ci sono i problemi legati alla strada dissestata, so che ci saranno finanziamenti all’interno di un pacchetto più ampio che il ministero ha varato».
Con la sua presidenza, l’Inps dovrebbe voltare pagina. A Crotone, dove ieri ha inaugurato i nuovi ambulatori della sede Inps, ha affermato che l’Istituto deve essere “forte con i forti e generoso con in deboli”.
«Questo concetto è la guida del mio mandato. L’Inps è spesso vittima di truffe, false invalidità, tanti problemi legati alla malavita che si organizza attorno ai grandi flussi economici che l’Istituto gestisce. In questi casi l’Istituto deve essere forte, intransigente, non può arretrare. Nello stesso tempo, deve essere generoso con i deboli, è questa la sua missione sociale di vicinanza e contrasto alla povertà».
La riorganizzazione prevede anche una semplificazione delle procedure e la riforma delle pensioni di invalidità.
«Avremo presto delle novità per rendere la vita più semplice, ad esempio agli anziani, e superare le difficoltà legate alla domanda di invalidità che si potrebbe definire già alla prima visita, perché l’invalidità la certifica il medico, non c’è bisogno di ulteriori controlli amministrativi. All’interno della riforma dell’invalidità, poi, si devono riprendere le tabelle del ‘92 che sono arretrate, c’è bisogno di un aggiornamento e di una semplificazione, per non arrivare in Tribunale, dove spesso l’Inps soccombe a causa dei contenziosi. La riforma la faremo di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero della Giustizia».
Lei occupa un ruolo di rilievo in un istituto statale importantissimo e anche un ruolo politico forte (ricordiamo che è stato l’ispiratore del reddito di cittadinanza). È vicinissimo a un partito di governo. Cosa vuole fare per la Calabria e per questo territorio del Basso Jonio, notoriamente depredato e abbandonato?
«Il reddito di cittadinanza è ormai legge dello Stato. È uno strumento importante laddove il disagio economico è più forte, come in Calabria, ma ci sono tante difficoltà anche nelle periferie delle città. Abbiamo ricevuto maggiori domande dal Sud; ce l’aspettavamo. Lo strumento è un importante sostegno economico per persone in difficoltà, che possono sentirsi incluse e non più ai margini della società. Lo Stato è vicino ai deboli: la politica è scelta di priorità e la povertà è stata individuata come priorità. Oggi posso dire di essere soddisfatto per come l’Inps interviene».
Un’ultima domanda, doverosa, sulla discarica di Scala Coeli, che ha portato il suo paese all’attenzione regionale. Per quale ragione si è dichiarato contrario al progetto di ampliamento?
«Io penso che le sensibilità siano ormai mature. Territori come il nostro non hanno bisogno di progetti di questo tipo, ma abbiamo bisogno di sviluppo sostenibile e la discarica non va in questa direzione. Ero contrario in passato, da studioso e da cittadino, lo sono ancora di più oggi».