Si chiede di tornare alle elezioni
di Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 29 marzo 2019)
CARIATI – Dopo il silenzio iniziale che ha accompagnato il terremoto politico di mercoledì scorsoprovocato dall’operazione “Platone”, si registrano le prime reazioni. I sostenitori dell’Alternativa, la coalizione civica che ha portato per due volte (nel 2016 e nel 2018) la sindaca Filomena Greco a sedere a Palazzo Venneri, tacciono, ma sul fronte opposto c’è chi invoca per la cittadina la necessità di essere amministrata e il ritorno al voto. Secondo “La Voce del Popolo”, l’Alternativa non è riuscita né nel 2016 né nel 2018 a mantenere fede alle promesse elettorali. E fa l’elenco deiproblemi irrisolti: assenza di manutenzione nelle strade interpoderali, insabbiamento del porto, mancata apertura del mercato ittico, così come della Casa della Salute, dell’ospedale pubblico e della clinica privata, l’area cimiteriale degradata, l’acqua non potabile, i depuratori al collasso, le vie urbane sporche e piene di buche, le scuole abbandonate. Per La Voce del Popolo, ora bisognadare la parola ai cittadini poiché l’attuale classe politica “si è dimostrata incapace”.
Cariati, con l’ultima vicenda giudiziaria, è balzata di nuovo all’attenzione dei media regionali e nazionali. Come all’epoca di “Feudatalis” (luglio 2018), dalle cui attività pregresse relative all’appalto per il servizio di gestione dei rifiuti nel Comune di Cariati ha avuto origine “Platone”con undici denunciati, un immobile sequestrato, cinque misure cautelari emesse in ottemperanza al provvedimento del Gip Carmen Ciarcia. Agli arresti domiciliari sono finiti la sindaca Greco, il fratello imprenditore Saverio, il dirigente dell’ufficio tecnico Giuseppe Fanigliulo e Cristoforo Arcovio, responsabile della Ecology Green, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti per il Comune, memtre l’assessore comunale Sergio Salvati ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Questi i reati contestati: corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti eabusivismo edilizio. Riguardo a quest’ultimo, si riferisce alla vicenda dell’immobile che il gruppo iGreco, cui la sindaca appartiene, voleva adibire a clinica privata e su cui pende, per la Procura,“l’indebito rilascio da parte del Dirigente dell’Area tecnica di un permesso di costruire in sanatoria a favore del gruppo imprenditoriale per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’immobile”. Dalle indagini delle Fiamme Gialle, il dirigente, nominato dalla sindaca a tempo determinato e in scadenza d’incarico, sarebbe stato prorogato nelle sue mansioni per agevolare il procedimento amministrativo di rilascio di quel permesso di costruire. La proroga, intervenuta a cinque giorni dalla definitiva decadenza della sindaca a causa d’una conclamata crisi politica, per la Procura “consentiva allo stesso d’attivare in maniera discrezionale, senza impulso degli aventi diritto, il procedimento amministrativo autorizzatorio, rilevatosi illegittimo”.
Il dirigente, “in assoluta incompatibilità con la funzione pubblica ricoperta”, avrebbe curato l’iter progettuale dell’opera redigendo gli elaborati tecnici presentati alla pubblica amministrazione al fine d’ottenere i necessari nulla osta. Avrebbe poi omesso d’effettuare i previsti controlli sulla Scia prodotta dalla società per i lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile. Condotteillecite, afferma il Gip, che avrebbero permesso il rilascio alla società, nel medesimo giorno e a poche ore dalla decadenza della sindaca, delle autorizzazioni necessarie per l’edificazione e la gestione della clinica privata. L’immobile, ritenuto abusivo e privo di valide autorizzazioni, è stato posto sotto sequestro. Le indagini hanno infine constatato “ulteriori collusioni” tra il dirigente l’Area tecnica e il responsabile di un’altra società, “finalizzate alla turbativa dell’appalto dei rifiuti”.