La cerimonia religiosa e i festeggiamenti nel solco della tradizione popolare
di Maria Scorpiniti ( “Il Quotidiano del Sud” 10 settembre 2018)
CARIATI – Il grande affetto e l’antica devozione popolare dei cariatesi verso la Mamma Celeste sono stati espressi con grande intensità, sabato scorso, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie. Venerata nella chiesetta più antica della marina, istituita come parrocchia nel lontano 1914 dall’allora vescovo di Cariati Giovanni Scotti, la festa dell’8 settembre rappresenta per la città intera una significativa manifestazione di fede e di preghiera verso colei che è la “Madre di tutte le Grazie”, alla quale il popolo presenta da sempre le speranze delle famiglie, confidando nell’opera mediatrice che Ella svolge tra l’uomo e Dio.
Negli ultimi tempi, la festa ha ritrovato la solennità del recente passato grazie all’opera di recupero delle tradizioni più genuine della pietà popolare da parte del parroco don Angelo Bennardis,del Comitato organizzatore, di numerosi collaboratori e volontari. Il sacerdote, nel contesto delle celebrazioni avvenute nella chiesetta seicentesca del rione Fischia, ha messo in luce l’amore filiale molto radicato dei cariatesi verso la Madonna dispensatrice di grazie e ha fatto riferimento, per la riflessione, alle problematiche più attuali del mondo contemporaneo, alla luce della Parola di Dio e dell’insegnamento della chiesa, in particolare i discorsi di papa Francesco.
Filo conduttore di tutto il novenario preparatorio, culminato nella processione per le vie della Marina, cui ha preso parte una massiccia presenza dei fedeli provenienti anche dalle altre parrocchie, è stato il tema della lettera pastorale dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, “Sulla strada da Emmaus a Gerusalemme, al mondo”, che costituisce una vera e propria sfida per chi si professa cristiano e un rinnovato impegno missionario, oltre a un invito ad essere testimoni credibili delVangelo, affrontando con coraggio i problemi dell’esistenza.
È stato proprio questo lo spirito che ha animato la processione, un procedere, pregando e inneggiando canti mariani; come quello, molto antico, in cui Maria si conferma compagna di viaggio, vicina alle avversità della vita: “Madonna di li grazie, car’a vuccaporti i grazie, ar’i mani rose e jiuri, e concedimi sta grazia, pir’amuri i nostru Signuri”.
Nella piazzetta Vittorio Emanuele, in serata, si sono invece svolti i festeggiamenti civili, particolarmente riusciti per il clima favorevole e per il pubblico numerosissimo, accorso per partecipare a una serata all’insegna della musica popolare diSalvatore Benincasa, ma anche per gustare i prodotti tipici cariatesi, la novità di questa edizione, preparati dai volontari.