Venerdì dalla Cattedrale la solenne Via Crucis interparrocchiale.
di Maria Scorpiniti
CARIATI – Con la celebrazione delle Palme, hanno preso il via a Cariati i riti della Settimana Santa. Sono momenti forti per i fedeli, che vi prendono parte numerosi, con singolare devozione e raccoglimento, confermando una tradizione religiosa e culturale molto radicata. Ieri, in tutte le parrocchie, la commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme è stata celebrata all’insegna della festa. A Cristo Re, la funzione delle ore 11.30 è stata particolarmente gioiosa, con i bambini del catechismo attorno all’altare, inneggianti i ramoscelli d’ulivo, e altri che hanno animato la liturgia con i canti corali. Un momento di preghiera reso ancora più solenne dal battesimo del piccolo Matteo Forciniti “che è rinato a vita nuova, come Gesù a Pasqua e come ogni cristiano”, ha detto il parroco don Mosè Cariati.
Ma i bambini e i genitori saranno anche protagonisti indiscussi del Giovedì Santo per la consueta lavanda dei piedi. Una scelta non casuale: per don Mosè, è proprio dalla famiglia che bisogna ripartire per formare ai valori cristiani della solidarietà i cittadini di domani.
Un altro partecipato appuntamento sarà quello del Venerdì della Passione: all’alba, alle ore 6, da Cristo Re si svolgerà la Via Crucis che troverà la sua conclusione nella chiesetta di contrada Tramonti, dedicata alla Madonna di Lourdes. Sempre venerdì, tutti i fedeli si ritroveranno di pomeriggio nella cattedrale “S. Michele Arcangelo”, da dove partirà la Via Crucis interparrocchiale con la tradizionale processione con l’effige del Cristo Morto seguita dalla Madonna Addolorata. Questo momento riunisce insieme le quattro parrocchie di Cariati (Cattedrale, San Cataldo, S. Maria delle Grazie e Cristo Re) con i rispettivi parroci: mons. Angelo Pisani, don Rocco Scorpiniti, don Angelo Bennardis e don Mosè Cariati. Il corteo attraverserà il centro storico, scendendo poi alla marina. In alcuni tratti, le croci luminose indicheranno le “stazioni” del sacro percorso. Secondo un’usanza antica, per devozione, alcune bambine indosseranno l’abito della Madonna addolorata; prima della processione, saranno benedette e affidate alla protezione della Madre di Dio. A Cariati c’è anche la suggestiva tradizione di mettere le bambine e le ragazze “sotto il manto” di Maria, nei momenti precedenti all’uscita del corteo.
Una volta, esisteva anche la consuetudine di allestire i “sepolcri” nelle chiesette seicentesche di Sant’Antonio, Annunziata e Trinità, adornati dagli abitanti dei rioni con i “laureddi”, i germogli di alcuni semi messi a dimora molti giorni prima, decorati con fiori primaverili e nastri colorati; al centro veniva deposta la croce con l’immagine del Cristo morto, che le donne anziane vegliavano per tutta la notte fra canti in dialetto.
Nella settimana successiva alla Pasqua, la parrocchia Cristo Re sarà impegnata in una missione popolare, sulla scia di quella dell’estate scorsa, che riguarderà la contrada Tramonti.