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CARIATI – UNA PANCHINA ROSSA PER BATTISTINA

Flash mob in ricordo della donna uccisa dal marito in Piemonte

 di Maria Scorpiniti

CARIATI – “La città di Cariati, rendendo omaggio a mia sorella, non solo ha compiuto un gesto nobile di vicinanza alla nostra famiglia, ma ha lanciato un messaggio forte a tutte le donne che si trovano nella stessa situazione, perché trovino la forza di denunciare e queste cose terribili non accadano più; è contro natura togliere la vita a colei che è portatrice di vita”. Sono le parole commosse di Antonio Carmine Russo, fratello di Battistina, la 52 enne uccisa dal marito il 28 marzo scorso a Pinerolo, in provincia di Torino, a cui l’Amministrazione comunale, sabato scorso, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha voluto intitolare una panchina dipinta di rosso nella villetta Lavoratori del Mare, benedetta da don Mosè Cariati. Antonio è uno dei militari scampati alla strage di Nassiriya del 2003, vive a Cariati con la sua famiglia e lavora a Cirò come vigile del fuoco. Vicino a lui, gli anziani genitori e le sorelle Romania e Maria che hanno commentato: “Pensavamo che dopo i funerali, nostra sorella venisse dimenticata, invece non è stato così; siamo onorate e grate a tutta la cittadinanza per questo gesto bellissimo, non è tanto la panchina in sé, ma è quello che rappresenta, è la volontà di mantenere viva la memoria di una persona uccisa brutalmente da colui che pensava di amare”.

La cerimonia ha avuto inizio sul lungomare, in zona Padre Pio, da dove è partita una marcia silenziosa con tanti palloncini rossi fino alla villetta Lavoratori del Mare. Qui, alla presenza di numerosi cittadini, dopo il saluto dell’Amministrazione comunale ad opera dell’assessore Maria Elena Ciccopiedi, che ha ricordato il significato della Giornata, gli studenti della secondaria di 1° grado hanno letto le loro riflessioni e alcune poesie a tema. Nel suo discorso, l’assessore Ciccopiedi tra le altre cose ha affermato: «Da oggi le donne di Cariati non devono più sentirsi sole, chi vive una qualsiasi situazione di violenza, può bussare alle nostre porte, troverà il sostegno dell’amministrazione e anche il nostro personale».